giovedì 31 maggio 2012
"La vita è un corso di laurea" - Il film di Screditoria&Tortura
soggetto: impresentabile / sceneggiatura: birra / direttore della fotografia: caso
ROMA, 2011
domenica 26 giugno 2011
La Panchina
sabato 11 giugno 2011
Come si prenota.

domenica 22 maggio 2011
La Panchina
mercoledì 11 maggio 2011
Diffamazione.
In questo panorama di altissima competizione s’inserisce lo spettacolo andato in scena ieri: Chiaberge parla, Mirella Sorry interviene, Chiaberge esprime prima il suo dissenso poi il suo stupore per la stupidità condensata nella zolletta di neuroni dell’interlocutrice, Mirella Sorry chiude il suo intervento con un sorriso d’assenso. Cazzo ridi?
Fin qui nulla di nuovo: dalla bocca della Sorry nessuno si è mai aspettato commenti con un significato, specie quando gli invitati a lezione erano Calabresi, D’agostino, Sangiuliano e, in tempi più recenti, Pierluigi Battista. Chiaberge però non solo non lavora per un giornale deficiente, ma gestisce PERSINO una pagina culturale e questo deve essere sembrato una sfida alle orecchie della Sorry. Il regolamento del nostro corso di laurea impone una proporzionalità inversa tra intelligenza dell’invitato e le domande postegli.
Così la seducente autrice di celebri interviste a domicilio, come quella a Federico Moccia o quella ad Ascanio Celestini con le parole dell’attore che contraddicevano con precisione svizzera le sue, ha lanciato il cervello oltre l’ostacolo, in terra, con sprezzo del pericolo di non riuscire a sottrarlo mai più alle formiche. Mai più.
“I bravi scrittori non riescono ad emergere” ha detto la Sorry “E sti cazzi, se vai a fare le interviste a Moccia, te credo..” avrebbe voluto replicare l’uditorio tutto davanti allo sguardo basito del giornalista de Il Fatto Quotidiano. Poi il botto. La Lady Gaga della minchiata ha provato a dare un’analitica interpretazione dell’assenza di Roberto Saviano dalle librerie: “Ha il blocco dello scrittore”. Certo, e Craxi è fuggito ad Hammamet perchè amava la Tunisia.
Con Riccardo Chiaberge fottutamente imbarazzato era chiaro che tutto questo già sarebbe bastato per elevare la credibilità del nostro corso di laurea a quella di Gargamella presso il consesso dei puffi. Ma la Sorry, si sa, non si tira mai indietro e proprio quando il peggio sembrava passato, proprio quando tutti ci guardavamo indietro boccheggiando per la fatica e per la vergogna lei disse:
“Il libro di Saviano avrebbe potuto scriverlo chiunque leggendo qualcosa in biblioteca”.
Come se poi i “Ridenti” e i “Peti disarmati” non potessero essere stati scritti dopo una buona puntata di “Cotto e Mangiato”...
Vista la fama che grazie ai contatti della Sorry (contatti?? ora li chiamano così???) il nostro corso si sta facendo, non sarà poi il caso di stupirci se, quando porteremo il curriculum ad importanti testate giornalistiche, una smorfia di dolore comparirà sul volto dell’esaminatore leggendo “Editoria e Scrittura”. E chiuderemo il cerchio: se la Sorry oggi assomiglia ad un’integralista della stupidità che grida “viva l’anticomunismo” prima di ogni lezione, tra noi e la tartaruga, domani, non ci sarà proprio nessuna differenza.
T.T.