sabato 27 marzo 2010

Soddisfatti o...

Abbiamo intervistato per voi, studenti e studentesse di Editoria e Scrittura, l’esimia professoressa di Rilegatura e Formalismo Mirella Sorry. Dal momento che questo 31 marzo scade il termine per il pagamento della seconda rata, abbiamo pensato fosse giusto tranquillizzarvi e darvi tutti i motivi necessari per andare allo sportello, prelevare, andare in banca e pagare con il sorriso di chi si sente ancora una volta soddisfatto della scelta accademica fatta.

Professoressa, buonasera. Stavamo parlando dell’ultimo film che ha visto…

Sì, divertentissimo…la cena dei cretini.

E’ quel film dove dei ricconi si trovano a cena ogni mercoledì invitando un cretino ciascuno e ridendone alle spalle sadicamente per tutta la serata?

Sì esatto! L’ha visto anche lei? Non è famoso…

Eccome. Faccio una cosa simile ogni giovedì ed è molto divertente anche se non sono ricco.

Ahahah.

Parliamo di cose serie, professoressa: andrà a votare questo weekend?

Sì certo.

Ha già un candidato in mente o si farà trasportare dalla campagna elettorale dell’ultimo minuto?

No, no. Io non faccio quelle cose. Voterò per Roberto Cota, credo.

Ah bene. Lei però è residente a Roma mentre Cota è candidato dalla Lega in Piemonte. Non si può fare.

Non posso andare a votare in Piemonte? Mi piace Cota, è così carino…

dice di no?

Ognuno ha i suoi gusti professoressa. Se però ci fosse nel Lazio un candidato della Lega, lei quindi lo voterebbe.

E non c’è?

Eh no. Ci sono Emma Bonino per il PD e Renata Polverini per il PDL.

Ah. E di che colore hanno gli stemmi?

Intende i simboli delle liste? Bè. La Polverini ha un po’ di azzurro, rosso, bianco…ma cosa c’entra scusi?

C’è anche un’altra ragione per cui voto Lega, deve sapere giovanotto.

Vale a dire?

(orgogliosa) Deve sapere che sono la presidente dell’Associazione Accoglienza Immigrati del mio quartiere, la Garbatella.

E’ meraviglioso. E le vostre attività in cosa consistono principalmente?

Mah, deve sapere, facciamo un po’ di tutto: li ospitiamo per il tè, li invitiamo a cena, se alcuni sono appena arrivati, molto spesso diamo loro anche a un letto per dormire. Sì insomma, facciamo queste cose…sono le cose che riusciamo a fare meglio!(entusiasta)

Davvero lodevole, professoressa. Ma mi perdoni: mi sfugge proprio il collegamento con la Lega. Se fate tutte queste bellissime ‘cose’, perché la vota?

Bè perché è l’unico partito che vuole bene alle persone che non sono nate in questo paese e che però cercano di fare una vita bella con tutte le cose anche nell’Italia.

Lei è a conoscenza del fatto che la Lega sia un partito xenofobo?

(esita) Non lo so, non mi intendo di musica.

Intendo che è un partito cui non piacciono gli immigrati. Per nulla.

Impossibile. I miei amici Carlo e Piero mi hanno detto che è un partito che vuole loro tanto bene. E che fa tante opere benefiche.

Va bene. Ok. Ci sono altri motivi per cui voterebbe la Lega?

Perché ‘voterebbe’? io voto Cota.

No, non può votarlo Cota.

Perché no?

Ci sono altri motivi per cui si appresta a votare la Lega alle prossime elezioni regionali?

Sì, devo dirle, c’è un altro motivo. Siccome sono Scorpione, sono molto superstiziosa.

Gli scorpioni superstiziosi sono soliti votare Lega?

No. Paolo Fox ha detto che il colore dello Scorpione per il 2010 è il verde.

È chiaro.

E poi ha detto che proprio quel verde lì sarà il nostro colore. Se ne avesse detto un altro, sarebbe stato diverso. Non ha detto ‘verde pisello’ o, che so, ‘verde albero’.

Anche perché verde albero sarebbe stato un po’ generico.

No, è il verde degli alberi.

Esistono diversi tipi di alberi.

Questo di preciso non lo so. Mi devo documentare nei miei libri.

Che cosa legge solitamente?

Un po’ di tutto. Pratolini, Pasolini, Moravia, Verga, Capuana, Ginzburg, Tomasi di Lampedusa, Levi, Calvino, Papini, Gozzano, Ungaretti, Croce, Fenoglio, Prezzolini, Deledda, Viganò, Borgese, Ammanniti, Culicchia, Volo.

Ecco. E solitamente cosa legge?

Eh solitamente, se proprio devo dirti cosa leggo solitamente…Volo, Moravia, Pasolini, Fenoglio, Calvino, Borgese, Ammanniti, Levi, Papini, Gozzano, Ungaretti, Croce, Prezzolino, Deledda, Ginzburg, Tomasi di Lampedusa, Vigano, Capuana, Verga.

Bene. E un’opera che ama più delle altre?

Il ‘il Barone Rampante’ di…

… Calvino?

No no. È un altro, aspetti…accidenti queste cose non vengono mai in mente quando servono.

E’ proprio sicura che non si tratti di Calvino?

No no. Lei adesso è giovane e probabilmente non lo conoscerà..ah sì: Emilio Salgari. Capisco che forse a lei non dirà nulla…

Ha davvero ragione. Ultima domanda: ha degli impegni stasera?

Sì sono a cena da Carlo e Piero come ogni mercoledì…

... rimborsati? T.Tomas

martedì 23 marzo 2010

Amiamoci e partite!

Il 18 marzo scorso, un anonimo giovedì di fine inverno, è accorso a far visita a noi studenti di "screditoria & tortura" il vicedirettore napoletano del tg1 Gennaro Sangiuliano, nella sua doppia veste di giornalista semi-libero e controfigura di Minzolini per le scene più pericolose (come quando recita i suoi editoriali).
Nell'incontro col Vice la prima cosa balzata subito agli occhi di noi studenti è stata la sua assenza. Eh si, perché il Vice si è materializzato con circa un'ora di ritardo rispetto all'orario stabilito. Un ingorgo di luoghi comuni e simpatiche allusioni ai napoletani l'aveva infatti tenuto bloccato sulla Salaria per almeno mezz'ora. Nell'atto di presentarsi, il Vice ha poi spiegato di aver fatto tardi perché è vicedirettore del tg1. Un comitato di studiosi del Cern di Ginevra è al lavoro per rilevare il senso implicito di questa frase.
L'incontro col Vice ha avuto come tema di partenza il racconto della vita di Giuseppe Prezzolini: "anarchico-conservatore", giornalista, editore, combattente durante la prima guerra mondiale, e poi scrittore, insegnante alla Columbia University di New York senza aver conseguito né laurea né diploma. Insomma una figura professionale e intellettuale per certi versi molto simile a quelle dei capofila dell'odierno giornalismo italiano..
Passando poi a riflettere dei tempi moderni, il nostro Vice ha ricordato un po', a noi giovani studenti dell'informazione, le grandi motivazioni per cui dovremmo impegnarci a diventare affermati giornalisti.
Innanzitutto la libertà di assoggettarsi alle direttive del primo politico che passa, fosse anche il più anonimo consigliere comunale.
La possibilità di ricevere bonus di ricarica grazie ai tanti sms a scopo pubblicitario inviati personalmente dai principali esponenti della classe dirigente italiana.
La fortuna di poter partecipare alla lavorazione di prodotti di cui non si condivide né la forma né il contenuto.
Il vantaggio costituito dall'obbligo di dover mettere da parte qualsiasi parere che sia discorde da quello del tuo datore di lavoro.
Infine la grande maturità che si acquisisce nel confronto con tanti aspiranti giornalisti in un mondo espressamente regolato da raccomandazioni e leccaculismi vari.
Dopo l'incontro con Sangiuliano la segreteria della facoltà di Lettere ha registrato l'abbandono al nostro corso di studi da parte di 20 iscritti: 12, tra ragazzi e ragazze, si son trasferiti ad Ingegneria e Matematica; altri 6 studenti hanno deciso di dedicarsi alla ricerca del "santo Graal"; ancora un ragazzo e una ragazza, innamorati, hanno tristemente optato per il suicidio, abbracciati in un rogo di carta stampata (e curiosamente proprio quel giorno "Libero" ha registrato un record di vendite).
Prima della chiusura il Vice ha inoltre ricordato che possiamo contare come ulteriore risorsa sui progetti Erasmus, sia come strumento per importare dall'estero dei portatori sani di esperienze sociali positive, sia come possibilità di esplicare al meglio le nostre potenzialità in altri contesti culturali.
Ma neanche era arrivato al punto finale, che molti dei presenti s'eran già avviati per l'Olanda. A piedi..

Tomas T.

venerdì 19 marzo 2010

Calligrafia e Scrittura

Un successo. Il IV convegno sulla bella scrittura, organizzato dal professor Salamini e tenuto ieri in una di quelle aule blu cui si accede tramite una vecchia prua della Tirrenia, è stato un meraviglioso trionfo. Impeccabili esercizi di stile e di calligrafia hanno sfilato su una lavagna luminosa di fronte a centinaia di studenti entusiasti: i relatori, tra cui anche i celebri Paolo Gambeffa e Tommaso Und Pomelium, sono stati infatti chiamati a confrontarsi su grandi temi storici scrivendo significativi elaborati sintetici utilizzando le lettere del nostro aureo alfabeto nella maniera più pulita e non superando, durante la scrittura, le righe del quinterno. Non da meno è stato il contemporaneo cimento cui si sono dovuti sottoporre gli invitati, andare cioè a capo nel modo più corretto possibile, dividendo giustamente le sillabe e rispettando la dittongazione di alcune complicatissime parole. A testimonianza della bravura degli scrittori è da rimarcare il fatto che sono stati pochissimi gli errori commessi, due soltanto, per di più attribuiti alla stessa persona, Mirella Sorry. La professoressa di Gnù Giurnalism ha giustificato così gli scivoloni, peraltro comprensibili e giustificabili dalla tensione, della sua esercitazione calligrafica: "E' stata la prima volta per me e non conoscevo bene il tema proposto. Però come dice Jimmy Morrison: non è bravo chi non cade, ma chi, cadendo, non si sbuccia le ginocchia". Riportiamo qui di seguito il testo completo dell'esercizio della Sorry, l'unico al quale il rettore ha permesso l'accesso.

T. Tomas

martedì 16 marzo 2010

L'ottimo fuggente

E fuggì via.
Carlo Salamini, in arte "conte Mugolìo", è riuscito ancora una volta a sfuggire alle tenaglie della giustizia di Stato. Il malvivente, attivo nello spaccio di capi d'abbigliamento anni '50, è stato visto stamane aggirarsi indisturbato nei dintorni dell'aula a vetri della facoltà di lettere, ma è stato costretto alla fuga quando delle studentesse hanno iniziato a indicarlo e a rincorrerlo, urlando anche: "professoreee ...professoreee ...profff: si fermiiii!". Comportamento all'apparenza inspiegabile, ma poi ampiamente giustificato dai riscontri eseguiti da uomini della Cia in collaborazione con una associazione di boy scout: le studentesse avevano scambiato il più noto conte Mugolìo per il sicuramente meno noto Carlo Salamini, apprezzabile indossatore di denti finti nonché docente di "giornalismo concezionale" all'università "La Sostanza" di Roma.
Il malvivente e il professore sono infatti accomunati da una triste sorte (triste più per il povero professore, anche se il Mugolìo ha da ridire a riguardo): condividono nome, cognome e tratti somatici, senza esser legati da alcun grado di parentela. Come ciò sia possibile noi non riusciamo assolutamente a spiegarlo, c'è solo da pensare che la sorte abbia giocato ai due un bruttissimo scherzo.
La somiglianza è tale che il meno noto Carlo Salamini, il povero prof romanico, si è spesso ritrovato a trascorrere notti in gattabuia per via di questo malefico plagio eseguito da Sua Maestà Madre Natura. E nemmeno si può escludere che in tempi non sospetti possa essere accaduto l'opposto, con lo scaltro Mugolìo infiltratosi in università per erudire giovani menti strappate alla sepoltura su temi come il sex-appeal dal basso e le tecniche di autoseduzione di massa.
Oggi davvero si poteva porre la parola fine a questa fastidiosa vicenda, arrestando il malfattore e riportando in una spirale di normalità la vita del prof Salamini. Ma Mugolìo l'ha fatta franca ancora una volta. Fuggendo, inesorabile, lungo i sentieri della latitanza.

Tomas T.

lunedì 15 marzo 2010

Gli ennesimi 'pizzettai'

"Attorno a quella sala giochi non c'è nulla tranne due motorini incidentati". Così la pluriomicida del buon senso Mirella Sorry è stata smentita dal sostituto procuratore di Gioia del Colle Marcello Quercia. La criminale, oggi professoressa di Botox nel nostro corso di laurea, fino a qualche ora fa sosteneva infatti che attorno alla sala giochi 'Red and Breakfast', nel barese, ci fosse una pizzeria piena zeppa di "pizzettai" pronti a sparare con arroganza palline di pasta contro gli "ennesimi" aggressori del nord-est. Nelle dichiarazioni della Sorry si leggeva anche di un incidente di motocicli e che il termine "ennesimi" può essere utilizzato solo da individui meridionali che almeno una volta nella vita hanno fatto parte di un clan di rapinatori o, peggio, di pizzettai.
Il pool di psichiatri chiamato da Ginevra, atteso a Roma questo giovedì, visiterà la ex criminale per sciogliere tanti dubbi: dal più elementare (quale mix di pillole permette alla Sorry di pensare a una pizzeria stile monastero con annesso chiostro e l'annesso chiostro ospitante una sala giochi?) al più complesso (quale mix di pillole convincerà gli studenti del nostro corso di laurea che la Sorry sia una docente?) e infine, visto che siamo al sud e al sud in genere sono tutti "scapestrati", dove siano finiti i motorini che "HANNO SCONTRATO".

T. Tomas

sabato 13 marzo 2010

Harry Potter e l'Aula a Vetri

La notizia è stata data ufficialmente solo qualche ora fa, ma già da ieri correvano bisbiglii e sussurri nei corridoi del rettorato della Sapienza. Joanne Kathleen Rowling, l'autrice della saga di Harry Potter, ha chiesto al nostro rettore di poter girare "Harry Potter e il Cda della Rai" nella palazzina di lettere e filosofia. La decisione è stata presa dopo settimane di ispezione e valutazioni durante le quali la seconda più grande autrice bestseller degli ultimi anni ("Harry Potter e la Pietra Episcopale" è stato battuto solo da "Bibbia", AA.VV ndr) ha avuto modo di entusiasmarsi per il perfetto set cinematografico che ha trovato all'ombra della Minerva. "Abbiamo per anni cercato un posto come questo" ha detto nell'intervista rilasciataci "i professori sono mitologiche creature che ci faranno risparmiare sui costi di costume e trucco e le aule scompaiono proprio come nei nostri film ma senza effetti scenici e gli studenti cercano le lezioni come in un gioco di ruolo con indizi e tracce". la Rowling ha infatti spiegato di quando incontrò una studentessa in lacrime:"mi disse che erano tre giorni che cercava l'aula della professoressa Magliana vagando di stanza in stanza e trovando su ogni porta delle scritte indirizzanti a quella successiva; poverina, non aveva trovato la lezione di Stitica Millantante ed era a pezzi con le scarpe sgualcite e la bussola rotta. E' stato allora che ho pensato che lo sconforto di quella ragazza unito alla magìa sinistra e naturale di questo posto sarà perfetto per girare il decimo e ultimo capitolo..". Interrogata infine sull'aula a vetri dalle magiche pareti a specchio e sul suo possibile utilizzo nel film come la stanza segreta dove Masi e Silente trattano la cessione di Hermione a Mediaset, l'autrice ha risposto candida:"avremmo girato volentieri la scena coi pinguini e le foche, ma quando ieri, stanchi e sudati per aver preso il caffè all'unica macchinetta in funzione all'undicesimo piano, siamo tornati per parlare con la responsabile, c'era un biglietto con scritto "venite a Studi Orientali, se avete il coraggio. Andrà tutto bene. S.C."

T. Tomas

giovedì 11 marzo 2010

Il buon Calabresi

Oggi Mirella Sorry e Carlo Salamini hanno messo da parte le loro personali corrispondenze, lasciando microfono e palcoscenico (si vabbè...voce alta e culo poggiato su una cattedra) al più famoso Mario Calabresi, direttore de "La Stampa", nonché figlio del commissiario Luigi Calabresi, vittima degli anni del terrorismo.
Chiamato a spiegare stile e contenuto dei suoi due libri, il buon Calabresi si è presentato parlando della "bolla immobiliare" che ha partorito la crisi economica prima americana e poi mondiale. Pareva ripetesse parola per parola ciò che scrive Gaggi nel suo libro "La valanga". Forse anche Calabresi ha seguito il nostro corso di "giornalismo ecumenico" col professor Vespri. Io a lezione non ricordo d'averlo visto. L'avrà fatto da non frequentante..
Dopo aver ricordato che il padre di Joe Biden, l'attuale vice-presidente degli Stati Uniti, era un tizio che cadeva molte volte durante la giornata e si rialzava però sempre con grande immediatezza (almeno fino a che non si decise di cambiare l'antilope che lo guidava con una più mite tartaruga per non vedenti..), il buon Calabresi ha pronunciato la parola "rane". E la comunità di ascoltatori ha riso. Non c'era adulazione verso il buon Calabresi. Anche la stessa Mirella Sorry, quando il buon Calabresi le ha rivelato di avere un gran passione per i dettagli, s'è limitata ad avere un paio di visioni mistiche, una decina di orgasmi e nulla più.
Il feeling tra i due ha avuto però vita breve, e si è interrotto precisamente quando la Sorry ha iniziato a leggere alcuni passi del libro del buon Calabresi, ignorando la presenza dell'autore dello stesso libro. Questo fino a quando il buon Calabresi non le ha idealmente strappato il libro dalle mani, facendo così trasparire quello che era il suo pensiero: "Il libro l'ho scritto io. Sono qui. Se permetti lo leggo io. Grazie."
Poco altro da raccontare, se non una rivelazione fatta dallo stesso autore: non è laureato. Eh no, il buon Calabresi non è laureato. Stava facendo una buona carriera universitaria, gli mancavano solo due esami. Ma un impedimento è sopraggiunto inderogabile: è diventato giornalista.
Tomas T.

mercoledì 10 marzo 2010

Dal nostro invitato

Questo pomeriggio nella Biblioteca Vallicelliana di Piazza della Chiesa Nuova, 'due portoni più in là dove c'è la rampa', si è tenuto l'incontro di presentazione del libro 'Dal Nostro Inviato' a cura di Silvana Cirillo e Giuseppe Neri. Tra gli altri relatori ha parlato anche il dottor Paolo Gambeffa, docente di logopedia nel nostro corso di laurea, del quale riportiamo qui di seguito alcuni spezzoni del suo prezioso intervento.
"Io che possiedo 45 anni di esperienza giornalistica.
Io che sono stato direttore di tre giornali: il Times, il Washington Post e Donna Moderna.
Io che ho fondato il primo circolo di giornalisti oltremisura.
Io che lanciai per primo la notizia della nascita di Cristo.
Io che prima di Messner ho deciso di non tagliarmi più la barba. [...]
Io che sono l'unico al mondo, l'unica ragione...
Io che sono stato l'unico direttore a portare le bilance nelle redazioni oltre a rendere la pausa pranzo obbligatoria.
Io che sono anche un gioco dell'Xbox dove lo scopo è leggere 16 giornali in 16 minuti.
Io che prima di fare gli esami pensavo che l'indice di Flash potesse essere visto solo di 'sfuggita'
Io che non ho letto questo libro e non vedo il motivo di farlo visto che sono venuto solo per il rinfresco,
ebbene IO vi dico che sono sempre stato in prima linea a lottare e, quando Rocky al II round con Ivan Drago iniziò a sanguinare e aggrapparsi alle corde, gli dissi: NON MOLLARE."

T. Tomas

martedì 9 marzo 2010

Piccoli dettagli crescono

Eravamo ancora lì ad interrogarci stupefatti sul senso della cravatta rosa indossata dal povero commissario Calabresi nel giorno della sua uccisione, quando un nuovo grandissimo evento si è posto con fermezza dinanzi alla nostra evidenza: Angelina Jolie è stata investita. Ce l'ha confermato ieri, in data 8 marzo 2010, la nostra inviata dal mondo dei periodi ipotetici Mirella Sorry.
Dopo aver ribadito l'importanza nel mondo di Angelina Jolie rispetto alla futilità delle nostre esistenze, la Sorry ha quindi accennato alla notizia dei due "cosi" (secondo il diritto comunitario "rumeni", ma trattasi di minuscola indecisione lessicale) arrestati per aver imbrattato i muri della sede del quotidiano torinese "La Stampa" con scritte minacciose verso il direttore del quotidiano stesso, Mario Calabresi, figlio del già citato commissario.


Ulteriori aggiornamenti della nostra inviata hanno riguardato innanzitutto una nevicata estiva che potrebbe abbattersi su Roma (è inutile che ridiate, può succedere). Quindi la possibilità che, prima della sicura apocalisse prospettata dalla profezia Maya, una donna in medioriente si ritrovi ad indossare una minigonna (ma alla sola condizione che un'eclissi totale di sole vieti al resto del mondo la sconcertante visione). Infine gli sviluppi su una diatriba mai sopita, ossia lo storico scontro tra le domande retoriche e le elezioni democratiche nel nuovo Iraq in parte ancora democraticamente occupato dalle forze americane. Chi l'avrà vinta? La complessità del nostro periodare non rischia di inficiare il processo di ricostruzione dell'Iraq? Il punto interrogativo è davvero esclusivamente legato alla domanda retorica, o questi sono solo pregiudizi del cultura consumistica occidentale?
Attendiamo con ansia buone nuove dalla penna di Mirella Sorry.

Tomas T.

Microfoni Soli

La scoperta è di quelle epocali, le uniche capaci di destare dal sonno del martedì mattina. Trattasi di una macchina in grado di trasdurre le onde di pressione sonora captate da un punto A in segnali elettrici trasferibili ad un punto B ed è la rivoluzione del modo di pensare e di agire nel campo del quotidiano e dell'omnilogia. Sono ancora vividi nella mente di tutti i presenti all'evento gli occhi increduli di chi per primo ha ritrovato l'attrezzo, crudelmente sequestrato in un vano chiuso e stantìo di una struttura lignea: Carlo Salamini, 63enne cronista ciclistico ai tempi di coppi e bartali e oggi affermato bidello, tenendolo in mano per 94 minuti, ha mostrato al mondo l'esistenza di un microfono nell'aula a vetri della Sapienza. Il reperto deve esser stato barbaramente sepolto acceso poichè, come dichiarano i presenti, il signor Salamini non ha dovuto compiere alcun gesto e, per sincerarsi delle buone condizioni dello strumento, gli è bastato soffiarci sopra scostando la polvere accumulata lì da giorni, da settimane forse. E' stata sufficiente la visione del longilineo attrezzo per ricordare agli astanti alunni di Giornalismo Murmurale le ore estenuanti passate a leggere il labiale dal fondo dell'aula, affinando l'ascolto fino a percepire gli ultrasuoni ma non la dinamica delle lezioni. Immediata la replica del rettore al malumore generale: "Abbiamo un'aula a vetri?" in risposta alle cui parole alcuni studenti del Collettivo Universitario per il Limpido Udito hanno già organizzato in mattinata un corteo di protesta davanti alla sede di Lettere. La procura ha aperto un fascicolo, giallo, carino, con una bella grafica, e l'ha richiuso.

T.Tomas

lunedì 8 marzo 2010

Screditoriale


Colleghi, Colluoghi, Collaghi,
In virtù della nostra formazione squisitamente giornalistica abbiamo pensato di ideare questo spazio, per nulla democratico, per permettervi di non sentirvi più soli. Vogliamo che si sappia che siamo stati costretti: noi non volevamo, abbiamo resistito, abbiamo tarpato le ali alla nostra anima corrosiva e dissacrante per un semestre intiero, ma il momento si è imposto nella sua forma più brutalmente intrusiva e petulante. Faremo quindi di tutto per screditare loro, e la loro supposta idea d'essere al passo coi tempi; per screditare voi, che ancora supponete che questo corso di laurea abbia un senso; per screditare noi, e la nostra supposta.

Cari amici, ciò che stiamo facendo non è sbagliato, ma semplicemente inutile e dannoso. Siamo ostaggi di figure mitologiche: esse, metà professori e metà comunicatori, assumono il peggio di entrambe le figure, conducendoci nel loro privato mondo di storture lessicali, inadeguatezze teoriche e integralismi da "guerra fredda".
Per rispetto ai nostri professori delle medie, precursori di insegnamenti ancestrali e sussidiari, noi ci ribelliamo ai minuti sprecati sulla regola delle 5 V (veni, vidi, vici, vattimo, veltroni), ci opponiamo all'estenuante enunciazione dei valori-notizia (si, l'abbiam capito che Berlusconi è più importante di tutte le nostre vite messe assieme!), e alla devoluzione gratuita di sfiga al solo populistico scopo di attirare l'attenzione e racimolare qualche spicciolo pietoso di risata.

A domani,
Tomas.