martedì 30 novembre 2010

Vai dove minchia vuoi.

ELENCO DEI DIRITTI ALIENABILI DELLO STUDENTE DI EDITORIA E SCRITTURA.


Caffè comprensivo di quella cazzo di paletta per girare lo zucchero.


Piano di studi comprensivo. Non è carino cambiare griglia ogni mese.


Il riscaldamento nell’aula a vetri.


Professori che ritengano che il riscaldamento dell’aula a vetri possa in futuro provenire dai logici termosifoni ai lati della stanza e NON da quel bocchettone senza speranza e di latta appeso al soffitto.


Orari di lezione che siano sempre uguali e non cambino come il ciclo mestruale di Moira Orfei.


Aule di lezione che non cambino come il ciclo mestruale di Emilio Fede.


Una lista, che sia leggibile almeno su carta e non nelle interiora di vacche sacrificali, di quali professori, eventualmente e secondo le loro disponibilità, abbiano voglia di tenere lezione in questo semestre. O nell’altro.


La firma orizzontale del presidente del corso, possibilmente da sinistra verso destra.


La comprensione dei problemi da parte del presidente del corso, non una rappresentazione degli effetti della noce moscata assunta in dosi massicce.


Sgravio dalle spalle dello studente dei problemi comunicativi tra docenza e segreteria (“non sanno nulla, professore”).


Professori che ritengano unanimi che il Giornalismo di Moda, in un corso sul giornalismo, sia una bestemmia et una blasfemia atque una porcata se reso obbligatorio.


Professori sobri durante la compilazione dell’offerta formativa.


Professori briosi.


Professori.


Frequentare le lezioni di “Letteratura e Giornalismo dal dopoguerra a oggi” e non di “Relazioni internazionali - come la Marketta ci salverà dalla guerra termonucleare”.


Insindacabilità delle scelte dei corsi da inserire nel piano di studi.


Un piano di studi che non sia metereopatico.


Un piano di studi che non salti fuori un giorno di gennaio dicendo “Cucù! Sono da consegnare domani!”


Divieto d’intervento durante le lezioni di Gambeffa o quanto meno il buon senso di non formulare domande.


Visite accurate per i docenti che accusano arresti cardiaci ogniqualvolta si accenna alla scomparsa della carta stampata.


Arresto cardiaco per i docenti convinti che la carta stampata non scomparirà.


Professori che provino a spiegare perchè ci sono italiani che si suicidano a 95 anni, possibilmente, senza dare la colpa a Internet.


Cambiamento del nome in Scrittura ed Editoria perchè, suonerà male, ma non editi una minchia se prima non scrivi.


Infine, notifica alla segreteria studenti che, ormai è qualche anno, esiste un corso chiamato Editoria e Scrittura. Se ogni volta che chiediamo informazioni si astenessero dal ridere...

Tomas T.