giovedì 3 marzo 2011

C'è puzza

Tenerezza. Tanta tenerezza. Quella tenerezza tipica della matricola. Quella matricola tipica del secondo semestre. Quel secondo semestre che tra tutti i semestri è particolare perchè, spenti gli ardori autunnali di inizio anno accademico, è messo lì con l’utilità di una mezza stagione, per sostituire l’obsoleto termine di “primavera” e coprire i mesi da Marzo a Giugno.

La matricola che si affaccia alla sua prima lezione del secondo semestre di Editoria e Scrittura ha quel non so che di foca 'scuoiatura', di tifoso del Toro, di inconsapevole vittima che non sente l’insostenibile puzza di zolfo che pervade i luoghi che attraversa.


Mentre insomma i “veterani” di Screditorìa e Tortura questa mattina hanno seguito “in senso lato” la lezione della professoressa Tontini, le matricole hanno assistito felici e gaudienti senza dare cenni di sospetto quando la docente ha proferito “per voi di Editoria non si troverà una soluzione” e nemmeno più tardi alle universali parole d’ansia “dopo vorrei parlarvi”. Don. Don. Don. Ma le belle speranze di questi giornalisti rampanti non si sono incrinate neppure con la Tontini che descriveva, con le stesse parole che usa Maroni per gli esodi libici e i brufoli di Calderoli, l’affluenza della copiosa rappresentanza di Editoria al suo corso di Inglese: “è una vera e propria invasione” ha detto, mentre la vecchia degli studenti di Editoria e Scrittura dalle ultime file sussurrava sfidandola “è tutto quello che sai fare?”.

Gente tosta quella del secondo anno. La guerra del Gomp, l’Equipollaria, le marchette della Sorry sono tutti fatti storici che temprano una generazione, eventi epocali hanno ancora sgualcito la tenerezza delle matricole. E anche quando la Tontini ha pronunciato il nome di Ridotto, il secondo anno si è ricompattato patriotticamente con qualche coretto alpino “Caro Ridotto, se ce la fai, inizia a correre altrimenti sono guai...!!”, mentre il primo ha reagito burocraticamente senza che nulla rigasse il suo composto entusiasmo in massello. Intatto.


Poi però sono arrivate le 20. E’ stata ritrovata, viva, la docente di Giornalismo di Soda. Da qualche mese girava una taglia sulla sua testa: i 12 crediti di Storia contemporanea e una visitata guidata a Sorrylandia "il magico mondo delle interviste scomode". Finalmente scoperta negli scantinati della macelleria di Gambeffa (a cui regalava yoghurt per la copertura), ha tentato nuovamente la fuga offrendo copie di Vogue e Cosmopolitan. Si nascondeva dal giorno in cui Ridotto la chiamò e le propose di fare 6 crediti a Editoria; le sue ultime parole al telefono erano state “No dai, lo vuoi uno yoghurt?? Ma poi cosa c’entro io con il giornalismo..”. Infatti, ma a quell’abile burocrate che la chiamava il suo giudizio non importava. A Fabiana "Scotland Yard" Giacomotti, conosciuta da tutti con il suo nome indiano Lupo che Canta, non è restato che ignorare le telefonate, ignorare le email e scappare. E tutto questo per non rovinarsi la carriera a Editoria e Scrittura.
Editoria e Scrittura...

Editoria e Scrittura......


Ora, cari colleghi del primo anno, alzatevi. Recatevi all’angolo della stanza dove si trova la teca in cui conservate il piano di studi. Inserite il pin. Estraete il foglio e guardatelo bene. Ora annusate. Niente? Pensate al presidente del corso e annusate ancora. Niente? Pensate al sottotitolo del corso di laurea "Iniziazione ai segreti del giornalismo occulto". Annusate di nuovo. Non sentite lo zolfo, maledizione??

Eh vabbè, cazzi vostri. Lo capirete da soli che è un corso maledetto!





T.T.