sabato 11 giugno 2011

Come si prenota.

Sto cercando da giorni di mettermi in contatto con quello che è una porzione di terra avulsa dalla civiltà e tuttavia in essa geograficamente localizzata. Il favoloso mondo di Orlandie è una specie di Lesotho di Tintoria e Pittura, per la verità uno dei tanti, ma sicuramente quello più affascinante e seducente. In tanti provano ad entrare, in troppi vengono continuamente rifiutati e frustrati nei loro assidui tentativi e a tutti rimangono in testa sempre le solite domande:
come mi prenoto all'appello?
cosa devo portare all'esame?
vuoi, per cortesia, rispondermi a una cazzo di email?
dove è l'esame?
è vero che il tuo esame vale 6,5 cfu?

In questo clima di ossessione referendaria e di fondamentale odio senza precedenti per un monosillabo in particolare, mi sento di poter accettare qualsiasi segno di vita, anche un gesto volgare o un virus in risposta all'email, un sudoku su infostud che io possa decifrare per capire quando, come e con cosa presentarsi all'appello.
L'esame di Scoria del Giornalismo è diventato una corsa sul posto ad ostacoli, un incubo ricorrente al pari del Sì referendario ed entrambi sono ripetuti come dei mantra fino alla nausea e oltre...

"iscriviti all'appello"
"vota sì"
"iscriviti all'appello"
"vota sì"
"iscriviti al sì"
"vota l'appello"

Se mi dovessi presentare al seggio con un verbale e all'esame con la tessera elettorale, sono sicuro che non troverei strana la cosa e, nel secondo caso, nemmeno scorgerei degli ostacoli alla verbalizzazione (sostenere Colica Militante e vedersi registrato Giornalismo di Moda non è meno curioso che equipollare un elenco di nomi di gazzette a un elenco di timbri della Repubblica, anzi..).
In entrambi i casi vorrebbe dire aver trovato il coraggio di superare lo sfiancamento di questo referendum e lo sfinimento di questa prenotazione e sarei tranquillo nel chiedere a chi mi sta davanti, che sia professoressa o scrutatore: ma c'era così bisogno di rompere i coglioni?