giovedì 16 dicembre 2010

Gregge 509

La tizia che sostiene di essere ministro dell’istruzione una volta affermò: “Vedrete, vi stupiremo”, ma, nel corso dei mesi in cui diceva agli amici della palestra di lavorare presso il ministero, fece solo una marea estenuante di cazzate e pompini cosicchè nessuno si stupì nè si sorprese.

A distanza di così tanto tempo (non so essere più preciso, i miei riferimenti temporali nel passato sono solo “ieri”, “l’altro ieri” e “una volta”) finalmente però emergono i suoi piani stupefacenti grazie alla collaborazione di una professoressa del nostro corso di laurea, trattenuta dalla Polizia Studentesca durante una ronda nel basso Lazio. In questo “pastorello a perdita d’occhio” la professoressa Sorry si nascondeva sotto il ventre di un ariete e fuggiva lontano da orecchie indiscrete, lei che le sue le ha corredate di pendagli con l’effige di Almirante. La “docente”, riuscita ad eludere la protezione civile fingendosi una pecora e mugolando a ogni controllo “Beeee..”, ha dovuto arrendersi ai test e alle analisi più approfondite della PS che, se da un lato hanno riscontrato una dentatura identica a quella di un ovino, non hanno potuto non considerare il belato troppo semplice per appartenere a una pecora.

Mirella Sorry scappava per evitare che gli studenti sapessero di una confidenza fattale dal ministro stesso durante una partita a backgammon:

“Sarò sincera, Mirella. Noi con sti studenti ci vogliamo solo giocare un po’...Ora li facciamo incazzare... e poi, quando Lui ha voglia, sai cosa facciamo? Li facciamo tornare tutti alla 509! ahah..sai come impazziscono? prima gli esami sono da 6 e poi da 5!...ahah!”.

Gli studenti che hanno raccolto queste informazioni hanno confermato che nessuno dei professori dell’Università L’Inadempienza era al corrente dei piani ministeriali eccetto i capi di stato maggiore del corso di Jeanseria & Cucitura. E infatti, appena venutone a conoscenza, Vittorio Ridotto aveva preparato ligio e chino (e immobile) il PIANO PER IL RIENTRO CREDITI in ESUBERO.

“Se non scoprivano tutto sti peracottari, bisognava che gli esami da 6 crediti diventavano da 5...” ha confessato il sig. Cafazzi, capo reparto-oliatura dei gomiti di Ridotto “...e l’unico modo poteva esse de fare il programma più piccolo, tajà na parte...così poi noi li dovevamo interrogà e vedè che ‘a parte tajata un la sapevano, l’avevano disimparata...”

Secondo la testimonianza dell’addetto alla manutenzione delle falangi di Ridotto invece un piano B avrebbe preso in considerazione l’eventualità che lo studente non collaborasse e si rifiutasse di disimparare. Che fare quindi?

“Allora se prendeva lo studioso e je se diceva: ‘se non dimentichi da paggina 50 a paggina 100 te’ncastro sotto l’ascella de Salamini a Ferragosto’. guarda, giornalista, che è un metodo che funziona, viene dalla Francia. L’avemo provato già con tutti i professori de sto corso! Guarda qui che bel risultato...”

“Beeee...”


T.Tomas

sabato 4 dicembre 2010

La finestra di fronde.

C’era nebbia. C’erano i gufi a rompere e accarezzare il silenzio.

Fuori non si vedeva una minchia.

Nella sua stanza, barricato e tremante, un uomo in grigio attendeva barcollante, stanco e stremato dal silenzio, dai gufi, dalla nebbia fitta.

L'unica finestra illuminata era la sua e qualcuno sarebbe arrivato entro pochi minuti.

Qualcuno con indicazioni precise. Un piano preciso.

Qualcuno arrivò, facendo silenzio. Da quel momento in poi se ne sarebbe occupato lui.


-Sssst!

-E...e...Lei chi è?

-Non mi conosce.

-Perchè ha il volto coperto?

-Nessuno deve vedermi.

-Una maschera di Cossiga dà nell’occhio...Cosa vuole??

-Sono Gomp.

-Go...?

-..mp.

-Chi la manda?

-Mi manda Miur. Sapevo non le avrebbe detto niente.

-E’ coinvolto anche Miur...Perchè? Perchè non mi dice cosa sta succedendo? Sono stato chiamato di fretta...dovevo vedere un agente...

-Deve sapere l’indispensabile.

-Ma cosa volete farmi?

-Niente. Deve solo fare quello che le dico. Dov’è la valigetta?

-Quale valigetta?

-Quella che doveva consegnare all’agente Calamandrei stasera, con la nebbia, i gufi e tutto quanto...modello DM270.

-Ah sì. E’ dietro di lei. Dentro il frigo.

-Perchè non l’ha tra le mani?

-Non so..Ho pensato fosse meglio nasconderla...

-Dentro un frigo.

-E’ il frigo della merenda. Solo io conosco le combinazioni di apertura.

-Un frigo possiede delle combinazioni di apertura?

-Sì, il congegno è a infrarossi con doppia copertura satellitare e otto sirene di allarme.

-Va bene. Apra. Devo controllare che ci sia tutto.

-Cosa c’è dentro? Perchè è così importante?

-Non glielo posso dire, professore.

-Deve invece. Se non mi dice cosa sta succedendo, non aprirò il frigo.

-Ah! Posso farlo da solo...

-Potrà anche aprire il frigo, ma non avrà amai accesso al reparto salumi dove si trova la valigetta...è blindato!

-[∑oµ∫√††!!!] Ok. Sappia però che se dirà a qualcuno quello che le sto per dire, non potrà fare due passi che.....ci siamo capiti?

-Sì.

-Nella valigetta ci sono i codici di attivazione di tutti i corsi di laurea. Non devono cadere nelle mani degli studenti terroristi.

-Perchè?

-Se ciò avvenisse, Miur sarebbe costretto a scappare. Invece, una volta che avrò i codici, sarò io a gestire tutto.

-Tutto cosa?

-Bombarderemo prima i corsi più piccoli con armi di riduzione di cassa; per i corsi più grandi aspetteremo che il processo di istruzione dei terroristi avvenga lento, ostacolato, facendo loro credere di avercela quasi fatta. Al momento di pianificare il loro progetto finale scopriranno che i loro documenti d’esame non sono validi: la maggior parte rinuncerà e abbandonerà la causa terroristica, la minor parte invece sarà eliminata.

-E’ terribile! Cosa ne farete?

-Fosse di studio.

-Oh mio dio! Esistono davvero...

-Sì.

-Dove sono?

-in Slovenia. O sul Grande Raccordo. La voglia di fare il terrorista passa a tutti laggiù.

-Non so cosa dire...

-E dopo, professore, vivremo in un nuovo meraviglioso assetto, con un controllo diretto, una produzione di menti senza errori. Avremo finalmente combattuto il terrorismo studentesco per sempre.

-Non so cosa pensare...

-Non deve pensare niente. Apra il frigo.

-Ma perchè proprio io?

-E QUANTI CAZZI, PROFESSOR GAMBEFFA!Perchè lei è comprabile con un etto di salsiccia!Ecco perchè!Ora apra il frigo...

-Va..va bene...

-Stia tranquillo. Lei continuerà a fare il suo mestiere, ne uscirà pulito. Nessuno saprà mai nulla.


T.Tomas

mercoledì 1 dicembre 2010

Equileaks

Un terremoto ha scosso la diplomazia mondiale. Storie di informazioni top-secret rubate e
deliberatamente diffuse al mondo intero. Storie di hacker, di cracker, di sacher, e di wafer. Storie di un uomo misterioso. Sarà davvero un uomo? Sarà davvero in possesso di informazioni secretate? Sarà davvero biondo? Per adesso sappiamo solo il suo nome: Solange!...


Un terremoto che si è abbattuto anche sul nostro corso di studi di “Tediatoria&Puntura”. Secondo il presidente della facoltà di Omelettere dell’università L’Insipienza di Roma, Franco Payperno, si sta profilando quello che è il vero e proprio “13 novembre della diplomazia didattica”. Il riferimento va a quel 13 novembre del 1983, il drammatico giorno in cui un commando delle Brigate Rosse sequestrò il professor Vittorio Ridotto, rilasciandolo poi dopo poche ore alla fermata autobus di piazza Sempione, incappucciato e con in mano un cartello con su scritto: “PENSAVAMO FOSSE GIAMPAOLO PANSA. CHIEDAMO SCUSA ALLA FAMIGLIA DI QUEST’UOMO. BR”.

Insomma lo scossone “Equileaks” ha tramortito anche le strutture del mondo universitario romano, con rivelazioni inimmaginabili su alcune considerazioni personali del rettore dell’università L’Insipienza, Luigi Crauti, riguardo ad alcuni docenti del nostro corso di studi.

Ecco cosa dice il rettore Crauti:

PAOLO GAMBEFFA - "Mi ha rubato tante penne nascondendosele tra i capelli con la scusa di doversi pulire le orecchie. Spocchioso. Crede di essere il Giuliano Ferrara del centro-sinistra."

MIRELLA SORRY - “E’ una donna astuta. Mi ha fatto firmare la sua assunzione a titolare della cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea spacciandola come raccolta firme per la riesumazione del corpo di Mario Pannunzio!..”

CARLO SALAMINI - “Chi???”

VITTORIO PENDOLFI - “Una persona perbene, ma palloso come pochi esseri di questa terra. Alcuni studenti "desaparecidos" sono in realtà morti di noia durante le sue lezioni e i cadaveri sono stati usati come bacheche dove incollare annunci e post-it negli uffici dell’amministrazione.”

VULVIA CAPRERA - “Una volta mi ha chiesto di far valere la visione di “Beautiful” come tirocinio. Sta deficiente!..”

A presto nuove rivelazioni di questo "Watergate all'amatriciana".

Tomas T.

martedì 30 novembre 2010

Vai dove minchia vuoi.

ELENCO DEI DIRITTI ALIENABILI DELLO STUDENTE DI EDITORIA E SCRITTURA.


Caffè comprensivo di quella cazzo di paletta per girare lo zucchero.


Piano di studi comprensivo. Non è carino cambiare griglia ogni mese.


Il riscaldamento nell’aula a vetri.


Professori che ritengano che il riscaldamento dell’aula a vetri possa in futuro provenire dai logici termosifoni ai lati della stanza e NON da quel bocchettone senza speranza e di latta appeso al soffitto.


Orari di lezione che siano sempre uguali e non cambino come il ciclo mestruale di Moira Orfei.


Aule di lezione che non cambino come il ciclo mestruale di Emilio Fede.


Una lista, che sia leggibile almeno su carta e non nelle interiora di vacche sacrificali, di quali professori, eventualmente e secondo le loro disponibilità, abbiano voglia di tenere lezione in questo semestre. O nell’altro.


La firma orizzontale del presidente del corso, possibilmente da sinistra verso destra.


La comprensione dei problemi da parte del presidente del corso, non una rappresentazione degli effetti della noce moscata assunta in dosi massicce.


Sgravio dalle spalle dello studente dei problemi comunicativi tra docenza e segreteria (“non sanno nulla, professore”).


Professori che ritengano unanimi che il Giornalismo di Moda, in un corso sul giornalismo, sia una bestemmia et una blasfemia atque una porcata se reso obbligatorio.


Professori sobri durante la compilazione dell’offerta formativa.


Professori briosi.


Professori.


Frequentare le lezioni di “Letteratura e Giornalismo dal dopoguerra a oggi” e non di “Relazioni internazionali - come la Marketta ci salverà dalla guerra termonucleare”.


Insindacabilità delle scelte dei corsi da inserire nel piano di studi.


Un piano di studi che non sia metereopatico.


Un piano di studi che non salti fuori un giorno di gennaio dicendo “Cucù! Sono da consegnare domani!”


Divieto d’intervento durante le lezioni di Gambeffa o quanto meno il buon senso di non formulare domande.


Visite accurate per i docenti che accusano arresti cardiaci ogniqualvolta si accenna alla scomparsa della carta stampata.


Arresto cardiaco per i docenti convinti che la carta stampata non scomparirà.


Professori che provino a spiegare perchè ci sono italiani che si suicidano a 95 anni, possibilmente, senza dare la colpa a Internet.


Cambiamento del nome in Scrittura ed Editoria perchè, suonerà male, ma non editi una minchia se prima non scrivi.


Infine, notifica alla segreteria studenti che, ormai è qualche anno, esiste un corso chiamato Editoria e Scrittura. Se ogni volta che chiediamo informazioni si astenessero dal ridere...

Tomas T.



giovedì 25 novembre 2010

Ponzio Pilates.

La notizia dell’occupazione del palazzo di Lettere e Filosofia alla Sapienza ha gettato la classe docente di Editoria e Scrittura nel panico.

I professori Attiddio, Caprera e Pendolfi si sono infatti recati all’alba davanti all’ufficio del presidente Ridotto per delucidazioni sul comportamento da adottare in casi come questi, cosa dire agli studenti e dove recuperare le ore di lezioni che verosimilmente andranno perse. La Caprera raschiava via lo smalto dalle unghie mormorando “mi parte il treno, facciamo in fretta”, Attiddio scioglieva e rifaceva nervosamente il nodo della cravatta, Pendolfi, impietrito, contava mentalmente i suoi difetti di pronuncia; questo accadeva nell’attesa che Ridotto aprisse la porta, questo avveniva per la disperazione di non poter fare lezione nella facoltà occupata.

Del tutto sereno è sembrato invece Vittorio Ridotto il quale, aprendo la porta dell’ufficio in pigiama e babbucce, si è trovato ad affrontare senza neppure essersi lavato i denti le ansie e le agitazioni dei professori.

“Cosa ci fate a casa mia...” sembra abbia mormorato un assonnato presidente prima di essere informato dell’occupazione: “Che cosa?? Il palazzo occupato? L’aula 4 non è possibile che sia occupata!bisogna toglierli subito!ILEEENIAAAA: chiama il prefetto. in aula 4 il venerdì faccio pilates!”. Il turbamento era visibile nel tremolìo inquieto dei suoi gomiti, ma in merito alla possibile sospensione delle lezioni Ridotto ha poi dichiarato “non è un problema mio, non vedete che ho altro da fare? il venerdì devo fare pilates in aula 4 e ci sono dentro degli A-BU-SI-VI!!”

Sono seguiti attimi di tensione in cui uno dei professori è arrivato a minacciare l’insigne storico di non restituirgli il cappello da notte con il pon-pon azzurro se non avesse trovato subito una soluzione.

“Fate le lezioni a casa vostra e protestate quanto volete ma non nel mio corridoio.”

Dopo una breve consultazione i professori postulanti hanno preso in esame e accettato la proposta di Ridotto. Le lezioni di Nicola Attiddio e Vittorio Pendolfi avverranno nei loro rispettivi domicili, previa assicurazione di buffet pre-lezione e caffè in cialde per tutti gli studenti che vorranno usufruirne durante la pausa. Sarà anche stilata una lista degli studenti che intenderanno utilizzare i servizi per permettere ai professori di fornirsi di quantità sufficiente di carta da culo. Inoltre, agli allievi di Gestione dell’offesa screditoriale è richiesta la massima collaborazione per evitare che la nonna del docente si svegli tra le 9.00 e le 10.00.

Fa eccezione la professoressa Vulvia Caprera per la quale sarà possibile seguire le lezioni ogni lunedì dalle 14.00 alle 18.18 sul treno Frecciarossa ESav9618 diretto a Torino Porta Nuova.

Chi avesse ulteriori domande sulla lezione della professoressa può seguirla in albergo.

Chi avesse domande da rivolgere a Ridotto può seguirlo a pilates venerdì sera, aula 4.

TOMAS T.

venerdì 19 novembre 2010

Riceviamo ed equipolliamo.

Cari colleghi,

ho appena terminato la mia triennale in Scienze della Moda all’università degli studi di Domodossola e ho qualche dubbio sulla magistrale da intraprendere. Sono molto interessata alla vostra, Salumeria e Locura. Ho scritto al professor Ridotto per avere delle delucidazioni, ma la mia casella di posta virtuale ha bloccato la lettura del suo messaggio di risposta avvertendomi della presenza di 16 trojan e altri virus tra cui Gomp, Miur e Piandstud. Sono riuscita solo a leggere l’oggetto dell’email: “chiama la mia assistente che c’ho da spostà i gomiti”. Chi è l’assistente? E con chi devo fare il lettorato di inglese? Inoltre vorrei capire come fare per farmi riconoscere i tanti crediti di moda che ho accumulato in triennale o al limite come fare per convertirli, qualora ce ne sia la possibilità.


grazie, :)


M.



Cara Moana,


Stai tranquilla. Gli studenti provenienti da Scienze della Moda devono solo più fare lo stage e la tesi senza sostenere esami. se proprio ti avanza qualche credito, lo incartiamo, lo congeliamo, e quando poi fai il master lo tiriamo fuori dal freezer. Se ti porti la stagnola da casa ci fai un favore. In ogni caso, se hai problemi in segreteria, basta portare con lo scontrino fiscale due etti di crudo di Parma o in alternativa due ali di pollo: corrispondono a 6 crediti. Per la certificazione del passaggio da affettato a crediti in segreteria amministrativa ti verrà chiesto di andare da un professore a tua scelta: NON ANDARE DA GAMBEFFA. Aspetta piuttosto che Viadaunmese torni dall’Erasmus o chiama Mirella Sorry: la trovi da Marzullo ore pasti. Del lettorato d’inglese si occupa il signor Cafazzi dell’area manutenzione. puoi trovarlo nei seminterrati, ma fai attenzione perchè il ministero non sa che facciamo lettorati d’inglese.

Formalmente il lettorato non esiste.

Gli esami, il piano di studi e il corso non esistono.

Anche l’assistente, formalmente, non esiste.


Nemmeno tu, studentessa, esisterai.

Ma sarà fatta un’equipollenza tra il peso del tuo braccio e quello di uno studente del 1956 per abilitarti e permetterti di fare il tirocinio da Cioè.

Questo corso non esiste...Non dirlo a nessuno e non parlarne al tuo diario personale. E non ti azzardare mai più a scrivermi mettendo quella minchia di faccina: non c’è un cazzo da ridere.


Saluti,


T. Tomas.


venerdì 12 novembre 2010

TOOOH!!

Quelli che La Sapienza è il primo ateneo per numero di iscritti in Europa,

quelli che per questo motivo si sentivano legittimati a svegliarsi presto al mattino,

quelli che solo con il giornalismo di moda obbligatorio hanno la possibilità di richiedere di fare lo stage a “i migliori anni “ condotto da Carlo Conti,

quelli che quella sera non sono venuti a bere perchè “io domani devo studiare”,

quelli che “adesso faccio gli esami, poi lo stage alla BBC e alla RAI e poi chiedo la tesi a Lepri (è morto neh),

quelli che “faccio tutti gli esami adesso, sudo, e registro i voti su cartaigienica”

quelli che la RAI cerca due tromboni per la quarta fila,

quelli che si sono premurati di conoscere Ridotto per avere informazioni sul corso di laurea e perchè in fondo è una brava “persona”,

quelli che hanno scoperto che il GOMP è l’Uno di Plotino,

quelli che hanno imparato i termini: masselfcommunication, gnu giurnalism e equipollenze e non vedono l’ora di applicarli alle redazioni di Cosmopolitan, Vogue e Caccia&Pesca,

quelli che hanno sbobinato la Sorry,

quelli che sbobinando la Sorry hanno scoperto che Orwell ha scritto Il Grande Fratello,

quelli che il piano di studi retroattivo non è come l’eterno ritorno di Nietzsche ma quasi.

quelli che gli studenti inglesi sono solo sovraeccitati,

quelli che infostud prima o poi dovrà essere craccato,

quelli che pensavano che questo fosse un paese meritocratico (ehi ciccio ma l’hai vista l’assistente di Ridotto, non sei in Svezia dai!),

quelli che ci han fatto pesare di aver visto un film alle cinque del mattino,

quelli che ci hanno disprezzato come “fancazzisti”,

quelli che Manlio Morgagni si è sparato per molto meno,

quelli che se pesti la Sapienza porta fortuna,

quelli che han dato tutti gli esami e quindi per forza alla fine tutto si aggiusterà e non perderanno nemmeno un esame,

quelli che “ma non studiate? non date esami?”...


...ecco. La questione era un po’ più complessa.

TOOOH!


sabato 5 giugno 2010

Il tempo è giunto

L'assemblea di ieri lascia dei dubbi su chi sia in realtà Ridotto.
Vittorio Ridotto può essere un vigile urbano che, piazzato all'incrocio tra una sterrata del nuorese e una provinciale per Mamojada, chiede patente e libretto a un apicoltore dell'Anonima Sequestri: nessuno sa perchè sia lì, nessuno lo trova utile, nessuno pensa che riuscirà a vedere il tramonto.
Vittorio Ridotto può anche essere solo un nonno allo zoo: sogghigna senza enfasi di fronte alle belve mentre la nipote, incapace di parlare bene perchè gonfiata di Xenon, ride, ondeggiando e attirando le attenzioni dei maschi ippopotami.
L'assemblea di ieri ha però chiarito cosa sia il GOMP: Governatore Onnipotente di Molti Paraculi. Ossia il mezzuccio elevato a mille, il Robocop dell'inciucio, il 3.0 di sta minchia; è il dio che amministra le vite burocratiche di noialtri, piccoli Don Chisciotte, tramite una schiera di esseri fastidiosi che, unendo l'arroganza dei Gremlins e la viscosità del Papa, hanno le più chiare caratteristiche dei paraculi. Il loro unico compito è far incazzare noi per proteggere l'identità del Capoculo il quale così si nasconde, tessendo egli stesso trame ai nostri danni, per studiarci abilmente da vicino e riferire al suo padrone.
Dopo anni di studi e di sputi, si è capito che il Capoculo è programmato direttamente dal GOMP e, nella sua versione base, è riconoscibile dall'inseparabile yoghurt e per alcune frasi standard come "non lo so", "lei ha già parlato troppo", "non firmo il vostro documento di merda", "Ilenia cambiami il pannolone".
Vittorio Ridotto è senza dubbio questo Capo e non un Paraculo semplice come tutti noi pensavamo. L'assemblea di ieri l'ha tradito sotterraneamente, mentre noi eravamo impegnati a riprodurre la guerra di Spagna, giocare ai sessantottini e apprezzare le acrobazie lipidiche della paraculor.
Ma ora abbiamo chiaro ciò che dobbiamo fare e non resta che smascherarli tutti.
Li andremo a prendere e, se non collaboreranno, li costringeremo a imparare la formazione della Corea del Nord del '66 a memoria.
E' arrivata l'ora di essere meglio di loro: li batteremo con i loro stessi mezzi, usando la retorica e l'autorità del niente, li colpiremo nell'orgoglio brandendo yoghurt più buoni.
Il tempo è giunto d'esser paraculi.

T. Tomas

lunedì 24 maggio 2010

I parcheggiatori occulti

PG: Un po' più a destra. Un po' più a sinistra. Stop! Vai, vieni verso di me. Vieni. Vieni ancora. Alt!
IO: Professore, ma che dice? "Destra, sinistra, vieni"?!...Mi stava chiedendo l'indice di Rovagnati, non ricorda?!
PG: Ah si si. Dica dica..
IO: Allora l'indice Rovagnati per la digeribilità del prosciutto si calcola..
PG: Vieni, vieni sempre. Attenzione allo specchietto di destra!
IO: Come?!
PG: Ti ho detto vieni, cazzo!
IO: Ma dove devo venire? Ma che sta dicendo, professore?
PG: Attenzione alla colonna di sinistra ti ho detto!...Così spacchi la macchina coglione! Ma allora dillo che non vuoi fare il parcheggiatore da grande. Dillo così ci mettiamo l'anima in pace, porco il demonio!
IO: Professore lei non sta bene per niente. Che vuol dire che non voglio fare il parcheggiatore? Non sto capendo, davvero..
PG: Stolto. Sei uno stolto! Cos'è che non capisci? Siamo a Roma. Siamo all'università "L'Incoscienza", al corso di laurea in "Parcheggiatoria e Sterzatura". Io insegno "Linguaggi del manovrismo", e ti sto guidando per fare una cazzo di manovra che ti possa permettere di uscire da un parcheggio disastroso, per venir fuori con disinvoltura da una strettoia in cui si sarà inserita tua mamma con quella monovolume di merda che si ritrova!
IO: Prof, lei è completamente andato..
PG: Andato dove?!.. Allora, me lo vuol dire o no questo indice di Rovagnati?
IO: Ah siamo tornati a Rovagnati adesso?!.. Ok l'indice di Rovagnati, come dicevo, nasce da un'intuizione del maialologo Arnaldo Rovagnati che..
PG: Ma come puoi pensare di diventare parcheggiatore professionista, se non ti applichi, cazzo! Non basta capire i meccanismi, bisogna ripetere, ripetere, ripetere, ripetere, ripetere, ripetere, ripetere, ripetere, ripetere....
IO: Si professore, bisogna ripetere..ed io le ripeto che lei è completamente di fuori. Ed ora, se permette, mi alzo e vado via, che qui c'è solo da impazzire..
PG: Va bene. Ventiquattro.
IO: Cosa?! Se è un voto giuro che la sputo in faccia!
PG: Ventiquattro centimetri. Vai ventiquattro centimetri più a destra, cazzo, sennò prendi il muro!.....

Tomas T.

sabato 22 maggio 2010

Piano di Sputi

Ecco l'intercettazione (18/3/2010) che chiarisce le colpe nel "Verbalizationgate" scoppiato ieri.

Consiglio de Farlaquà "Pronto?"
Ridotto "oh, ciao come stai?"
CdF "mah bene..piove. e tu? a casa tutto bene?"
R "sìsì..ascolta..sta mammuth di assistente quando me lo cambi?"
CdF "Vittò...ti ho già detto che dobbiamo aspettare quelle nuove dall'Ungheria."
R "eh sarà. però vedi che casini che me fa combinare.."
CdF "cosa? non mi hai detto niente."
R "ma un casino dietro l'altro. metti il Piano di Sputi: io non lo volevo fare! quel giorno stavo mandando una lettera alla segreteria per annullarlo ed è venuta lei dicendomi 'Vittò se glielo fai fare ti faccio quella cosa che ti piace tanto...'"
CdF "oddio..te la sei fatta sulla scrivania?"
R "no, macchè hai capito! i grattini sulla nuca..sai che non ci arrivo per la paresi..."
CdF "che paresi??"
R "ai gomiti"
CdF "ah sì è vero. scusami, caro, avevo capito male. eh ma quindi? cosa c'entra il Piano di Sputi?"
R "mi sono addormentato dopo i grattini e non ho mandato la lettera."
CdF "maddai vittò...però anche te..."
R "lo so. c'ho anche perso dei soldi"
CdF "che? il parcheggio?"
R "no ma va. sta Bidendum di assistente mi ha preso dei soldi mentre dormivo.."
CdF "accidenti."
R "la denuncerei..."
CdF "eh sarei cauto. su questo sai, Vittò, che noi..."
R "sì sì lo so..."
CdF "...ti aiuteremmo, però se togliamo lei perchè è una ladra..."
R "sì no certo, poi dovreste mandar a casa anche altra gente. Viadaunmese.."
CdF "..e poi sai che scandalo: 1000 euro per 10 orette del cazzo che anche il mio falegname con 10 euro ti parla del Watergate e di Internet che è un problema..."
R "...già. la figura dei fessi faremmo.."
CdF "...già: o fessi o poveri.."
R "certo sò soldi...20 euro mi ha fregato quel boiler con le gambe..."
CdF "VENTI EURO?? ma perchè non l'hai detto subito?? no vabbè..pensavo meno..se è così troviamo il modo..."
R "...di recuperare i soldi?"
CdF "ma va! sai che ogni mese dobbiamo al rettore una scusa per rubare..."
R "sì sì.."
CdF "magari usiamo sto episodio come scusa.."
R "..."
CdF "si potrebbe fare così: sai che adesso dobbiamo dividere i corsi in primo e secondo anno."
R "non ne so niente"
CdF "ecco. se tu lo vai a dire domani, tutti si incazzano, ma poi stanno zitti e si iscrivono part-time"
R "non ho idea di cosa tu stia parlando"
CdF "ecco tu non dici un cazzo. lo dici poi, tipo a maggio, e dici che hai letto male la legge, così quei fessi si iscrivono e pagano la rata intera e così con il rettore copriamo la scusa della ladra."
R "potresti stare parlando di musica eschimese"
CdF "ovviamente spetta a te. o fesso o povero: venti euro sono sempre venti euro, oh.."
R "Dai, lo sai che io ste cose di burocrazia non le capisco... ma va bene."
CdF "infatti..allora ok"
R "sì può andare. mi fido. poi però mi devo sentire le proteste davanti al mio ufficio."
CdF "e tu non farti trovare."
R "che scusa butto?"
CdF "zoccole?"
R "uhm..no.."
CdF "trans?"
R "eddai.."
CdF "incidente?"
R "porta male."
CdF "avvelenamento?"
R "manco Socrate.."
CdF "catalessi?"
R "e il mago gabriel?"
CdF "Gambeffa incastrato nel frigo di casa tua"
R "no, già successo"
Cdf "la Sorry scrive un libro da sola"
R "manco la cometa di Halley"
CdF "scusa ma... le zoccole proprio no??"
R "ma nooo!"
CdF "ci sono: grattini? terapeutici per la tua paralisi ai gomiti?"
R "ohssììì! sono già tutto un fremito"
CdF "...e ricoverato d'urgenza...alle terme!ahah"
R "ahahah..sicuro se la bevono.."
CdF "qualcuno magari va pure alle terme per il Piano di Sputi.."

Il termine ultimo di consegna del Piano di Sputi è venerdì prossimo 28 Maggio 2010. VENITE E INVEITE.
T. Tomas

lunedì 10 maggio 2010

Materiali in dispensa

Siamo in chiusura di corsi ed è venuto il momento per i nostri stimatissimi professori del nostro rispettabilissimo corso di laurea di accennare alle modalità con cui saranno tenuti gli esami.
Mirella Sorry, già che c'era, è stata la prima a sbottonarsi. Ha precisato infatti che l'esame orale sarà orale, che consisterà nell'esposizione da parte di una persona (studente) di una tal cosa (materia d'esame) a un altro soggetto che potrà essere lei medesima o il tizio che per un abbondante 99% le ha scritto i libri. Ovviamente, sapendo lei niente di qualsiasi disciplina ed avendo capito il motivo della sua presenza dietro a una cattedra come un paguro sulla testa di Gorbacev, è probabile che all'appello basterà non proferire le parole "Pannunzio - era - stronzo" per non svegliarla e riuscire così a strappare un buon voto.
Le modalità di esame di Carlo Salamini, che sta divorziando dalla moglie, assomigliano per riflesso più a una negoziazione: una volta ricevuti i voti dell'esonero, avrete 48 ore di tempo per accettare il voto, presentarvi all'appello orale e portare venti numeri di telefono di ragazze single tra i 20 e i 35 anni. Due clausole importanti: se viene a mancare anche solo una di queste condizioni potrete sostenere l'esame solo a settembre e, se siete una ragazza single tra i 20 e i 35 anni , non vale che mettiate il vostro numero nella lista.
Pietro Viadaunmese ha invece proibito che il giorno dell'appello ci si presenti in aula. Dovrete restare a casa a guardare nell'ordine: un pozzo, un quadro, una bambina disturbata poichè sette giorni dopo sarete chiamati telefonicamente da una voce roca che, a seconda della vostra simpatia, vi comunicherà la data del vostro esame o quella della vostra morte.
A causa delle operazioni di allungamento del pene a cui è stato sottoposto, Vittorio Ridotto non sarà disponibile per tutto il mese di maggio. i suoi appelli slittano tutti tra il 15 luglio e il 16 luglio. Sessione breve.
Infine Tommaso Und Pomelium ha richiesto agli studenti di presentarsi all'esame con un thermos di caffè ciascuno, mentre 3 chili di crudo di Parma, 5 mozzarelle di bufala campana, 8 etti di salsiccia e un vino piemontese a piacere ci inducono a pensare che Paolo Gambeffa abbia equivocato il significato della parola 'dispense'.
T. Tomas

giovedì 6 maggio 2010

Giornalista sanpietrino

Ecco il testo del discorso tenuto oggi da Antonio Polito per l'ultimo degli incontri organizzati da Mirella Sorry e Carlo Salamini nell'ambito del progetto "Sapienza 2010 - Marchette d'avanguardia".

Hi. I'm Antonio Polito. I'm here to explain my work: o' ggiornalist. Ops...sorry, but i song napulitan, però aggio vissuto nu poch' e years in London (so' stato pur' in the hospital vafangul!) , then sometimes my words s'ammischiano e non si capisce anything i say.
I direct "il Riformista", o' ggiornal that i founded some years ago. "Il Riformista" is o' cchiù bell' ggiornal i ever made. Anche because it's the only.
The journalist is one of the best profession che ci sta in Italia. As we say commonly: fa' o' ggiornalist is always better cha faticà!...Ah ah ah...Beh, why don't you laugh? Cazz hann' sempre riso everybody a stà battut..

However i tell you che dovete stare easy, because o' ggiornalism non sparirà. Don't worry, be happy. What? I'm rhetorical? Ma chi vi credete to be?! (Vid' nu poc a sti pieces of shit!..)
Remember, you have to study too much pe diventà ggiornalist. Vabbè maybe non proprio too much, but at least you have to be able ad aggiustà i shoes. I agg' imparat to write proprio da nu calzolar infatt', mentre iss m'aggiustava i shoes. Iss aggiustava e io scrivevo, iss aggiustava and i wrote.
You don't have to believe che putit faticà subitamente al "Corriere della Sera" o a "Repubblica". You need di un sacco di gavetta: as the small newspapers (tipo "Parioli Poket" o "GQ", sò bei ggiornal o' sapit!?), o le tv locali, le radio private, i siti internèt...ste cazzate qua insomm'..

E poi you have to viaggià. Dovete girare all around the world. So you can become new people. Così potete crescere, putit cambià. Anzi, voi vi dovete cambiare absolutely, anche perché se you travel in train, and don't change your clothes, poi puzzate e facit schif'.
What? I'm rhetorical? But vafangul n'ata vot!..
No no, i never said "vafangul", you are wrong. Cosa, l'ha sentito pure mr Salamini? E chi cazz è stu Salamin'? Ah you are prof Carlo Salamini? Oh nice to meet you, i'm Antonio Polito, for the friends "Totò o' radioattiv"..
Ragazzi don't worry. There are many new markets che aspettan' i vostri articoli di merda. Sta la Cina, l'Iràn, l'Afghanistann', so tanti i countries che stann' without ggiornalist. They have un ghep very big con la civiltà occidentale. Listen to me che agg' viaggiat' assaje.

..Però ragazzi, i think you can't be ggiornalist. Voi fate too much questions e po' you don't like the answers. If you fate na question a uno most important of you, poi you have to understand che la sua is the only right answer. Se non date ragione ai direttori, po' which fucking director will take you a fà o' servo della gleba ind' a nu ggiornal? M'avit capìt', si o no!?

Saluti uagliù, we will see ind a n'at convegn'. Stat'v bbuon.

(Sorry, mrs Sorry, but where cazz did you bring me?! Chist sò scem..)

Tomas T.

lunedì 3 maggio 2010

Un giorno di ordinaria prostituzione

“Le marchette falle a casa tua”. Così si è espresso qualcuno dei presenti, dopo l’ennesima lezione farsa: un gustoso spot pubblicitario per Dagospia (del cui fondatore Roberto D'Agostino, caro lettore, saprai sicuramente tutto) e il suo decennale, che ha lasciato evidentemente in bocca uno schietto sapore di merda a più di uno dei presenti.
Ad organizzare il tutto, la nostra impagabile Sorry, la “maestrina dalla penna rossa, ma dalle mutande rosa”(questa non è mia ma sempre del simpatico Roberto D’Agostino: un luminoso ritratto di docente che ha fatto piovere le mandibole a tutti i presenti). La nostra “maestrina”, per inciso, ha un curriculum ben più caleidoscopico delle summenzionate “mutande”: ha realizzato trasmissioni culturali per la tv. Collabora a L’espresso, La Stampa, Ttl, Corriere della Sera-Magazine. Ma questo è lo spirito dei nostri tempi: con Proust può convivere il kisch più sfrenato. Sia chiaro però, l’importante è che il kisch abbia molti contatti, che faccia audience, che abbia un vasto pubblico, altrimenti è il solito materiale di sempre: merda (un consiglio alla nostra “maestrina” si adegui velocemente allo Zeitgeist, perché sul web la sua biografia non si trova su wikipedia come quella di D’Agostino o di Luciano Moggi, perciò, calchi forte sull’acceleratore: non basta certo fare le marchette solo agli amici di sempre per finire nell’olimpo mediatico).
Torniamo all’evento. Gli studenti speravano forse in una lectio magistralis di D'Agostino sull’importanza del web per il giornalismo moderno: macché. Tra telecamere e fotografi, si è trattata dell’esibizione compiaciuta e greve della sua corte dei miracoli(Renzo Arbore, Carlo Rossella Gianni Boncompagni e Dario Salvatori che forse è stato l’unico tra i presenti ad aver capito di essere in un’aula universitaria e non in caserma).
Infatti il tono generale della colta conversazione è stato quello della naia: sapidi raccontini di culi e tette e aneddotica su notorie teste di cazzo del jet set nostrano, sì, proprio sulle teste di cazzo.
Ed anche il Preside di Facoltà (così è stato presentato agli astanti) ha fatto capolino, timidamente, magari con la segreta speranza di prendersi in faccia due flash o una breve inquadratura dalle telecamere. E invece un cazzo! Consigliamo pure a lui di schiacciare forte sull’acceleratore se vuole finire al TG2 delle 20, e di adeguarsi allo spirito dei tempi: qualità del corpo docente bassa ma più numerosi atti di prostituzione dell'intelligenza universitaria. Non ci accontenteremo mica delle solite lezioni dove abbiamo potuto ascoltare questi fiori: “a Roma hanno scontrato due motorini”, “l’aereo è crollato”, “è un senso comuno”, “non solo l’indotto ma anche l’intorno”, “la rivoluzione russa del 1918”, “il tema del fatto che insomma…” ecc. ecc.
Insomma i professori vanno bene così, ma facciano più marchette, l’audience legittima tutto.
Un dolce finale. Quando Roberto è uscito dall’aula, magari sperava in qualche stretta di mano, in un “hey Roberto posso farmi una foto con te?”, forse in un pubblico festante. E invece no, sarebbe stato più probabile vedere un maiale volare. così ancora, l’inutile, orgoglioso, compiaciuto sfoggio di volgarità: Roberto ha cercato ancora la battuta e ha raccontato ai pochissimi estenuati e astenuti presenti cosa sia l’amicizia, o che diavolo sia quella merdosa cosa che con le parole connivenza e cricca si descrive benissimo lo stesso.
Sia chiaro che per scrivere questo puzzolente resoconto, anche io mi sono adeguato allo spirito dei tempi. Mio malgrado lo subisco e non lo plasmo come la nostra “maestrina” e il nostro simpaticissimo Roberto D’Agostino, mio malgrado ne sono complice, lo testimoniano le tasse universitarie pagate.

dal nostro inviato, Duns Meici

mercoledì 28 aprile 2010

Decisamente no

Però così non vale.
Proprio quando c'eravamo rilassati e adagiati sulle domande da porre nell'imminente incontro con "quello che ha creato Dagospia" e sulla lapidazione verbale a cui il 6 maggio sarà sottoposto il direttore del Riformista (che oggi si pone il problema di come fare pubblicità progresso al nucleare in Italia), la Sorry ha colpito alle spalle. Lunedì, tra la porta che non ha ancora imparato a chiudere e una cartina dell'India ai tempi della Pangea, la nostra esperta di oltraggio al buon senso ci fissava come un suricata di fronte a un cubo di Rubik e sventagliava preoccupata alcuni fogli: i moduli di valutazione dei docenti.
alcuni di noi, entusiasti, hanno iniziato a concepire bucoliche bestemmie con le quali rispondere alla voce 'suggerimenti per il corso', altri invece hanno immediatamente constatato che, se quei moduli in tre anni fossero serviti a qualcosa, l'unico modo per ascoltare oggi la Sorry parlare, sarebbe stato ordinare un Camogli all'autogrill di Viterbo.
Insomma lei era lì e, come un cactus portato in antartide, ignara d'esser fuori luogo; o forse l'aveva intuito guardando le prime file vuote, i primi segni di disattenzione tra gli studenti che scommettevano su quale acaro raggiungesse per primo la finestra. Ma non aveva più importanza perchè aveva una comunicazione di vitale importanza da fare. la Sorry sventolava i moduli con aria truce e, additando nel foglio l'infingardo punto numero 12 relativo alla percentuale di lezioni seguite, disse: "dovete protestare", fin qui tutti d'accordo, "perchè voi non avete potuto seguire tutte le lezioni per colpa dei corsi cattivi che si accavallavano. QUI NON DOVETE SCRIVERE NULLA". sgomento. freddo. sangue alle tempie e poi giù verso la mano che avrebbe volentieri afferrato una sedia e, tiratagliela contro, si sarebbe unita ritmicamente all'altra, applaudendo.
Se qualcuno fosse stato lucido e non accecato dalla rabbia repressa per tanti lunedì passati a fare pranzo alle 4, le avrebbe fatto notare l'inaccettabilità delle sue considerazioni e imposizioni, ma dopo i cinque minuti seguenti la gran parte degli studenti aveva già annerito così tante volte la casella DECISAMENTE NO da perdere il senso di queste e di altre parole. "decisamente no decisamente no decisamente no..." se prima era solo un mantra pre-lezione, lunedì è diventato l'esorcismo necessario dopo ogni sua lezione, il veto all'idiozia, la difesa immunitaria di fronte a ogni sua domanda.
"allora vi ricordate di venire all'incontro con Dagospia?"
"..."

T.Tomas

mercoledì 21 aprile 2010

A volte ritornano

Mentre giocavamo a fare i ragazzi informati, che leggono il loro bel quotidiano e discutono poi delle attrattive musicali dello "Sziget Festival" di Budapest, fummo interrotti da un tizio di nero vestito. Aveva con sé un bastone, sulla testa una coppola rigorosamente nera, e dei guanti in pelle di terrone. "Salve, sono il professore".
Scompiglio. "Chi?! Cosa?! Un professore qui?! No no, lei ha sicuramente sbagliato palazzo".
Il prof aveva una faccia tirata, tirata fuori da un noir tedesco degli anni '80. Guardava solo dinanzi a sé. Non declinava lo sguardo verso le nostre reazioni simpaticamente sorprese, divertite nel confutare la sua convinzione. Fissava un punto al centro del vuoto, taciturno e immobile, mentre noi tutti riprendevamo i nostri gargarismi intellettuali.
Ad un certo punto un ragazzo gli si parò davanti con l'innocenza di un cane che si accinge a pisciare sulla ruota dell'auto del suo padrone, e con tono amichevole gli disse: "Guardi, ci dissero ad ottobre che sarebbe dovuto arrivare qualche professore, ma a dire il vero iniziamo a pensare che siano tutti morti perché qui di prof non se n'è vista neanche l'ombra". Poi però inizia stranamente a scaldarsi: "Diavolo di un papa!..Aspetti, si faccia osservare un po' meglio: certo, ma lei è proprio il professor Pietr.."
Ecco, non fece in tempo a terminare il lavoro ondulatorio della lingua sotto al palato per pronunciare la erre, che il bastone del prof gli percosse prepotentemente la mandibola con la stessa velocità con cui Ghemon troncherebbe una sigaretta di Jigen.
Scioccati, respiravamo affannosamente. Il prof riprese il suo lento ma implacabile procedere verso la cattedra. Pareva un carrarmato. Una ragazza, fiera oppositrice di tutte le ingiustizie, tentò di sbarrargli la strada per chiedergli conto di quel colpo violento e assassino inferto al giovane collega, ma si ritrovò addirittura ad essere malamente calpestata. Si spense anch'essa lì in aula, e fummo costretti a consegnarla ai suoi cari avvolta in alcune pagine del "Riformista". I genitori non ce lo perdoneranno mai.
Allora il prof si sedette alla cattedra e si rivolse così verso gli studenti che lo guardavano attoniti: "Salve ragazzi, sono il professor Pietro Viadaunmese."
Cazzo era proprio lui, il professor Viadaunmese! Ne avevamo sentito parlare spesso, ma non aspettavamo di trovarcelo in aula da un mese all'altro. Avremmo voluto chiedergli subito il perché di quella violenza verso i nostri due colleghi, ma il prof ci anticipò: "Mi spiace per i vostri compagni. Forse erano bravi ragazzi, forse no. Sicuramente sarebbero stati dei disoccupati. Non avrei desiderato ucciderli, non sono un uomo violento. Però non volevo che qualcuno guastasse il mio ritorno in grande stile svelando subito la mia identità o interrompendo la mia marcia trionfale verso la cattedra."
In fondo eravamo contenti, noi sopravvissuti. Certo ci dispiaceva per i due caduti in battaglia, morti per salvaguardare l'onore delle apparenze nell'università italiana, e ai quali "la Sapienza" ha però promesso di dedicare quattro mattonelle del pavimento dell'aula. Ma eravamo contenti perché finalmente si materializzava un prof tutto nostro pronto a parlare, a spiegare, a istruire.
Fu così che Pietro Viadaunmese iniziò la sua lezione con le parole: "Ragazzi, per oggi direi di fermarci qui!". Erano passati sette minuti..

Tomas T.

venerdì 16 aprile 2010

Alain Elenkann

Ieri in aula-tirrenia gli studenti di Editoria e Scrittura sono stati deliziati, dalle 16.17 alle 17.02, dall'intervento del noto imbalsamatore di Specchio Alain Elkann. Un'introduzione della sempre fatiscente Mirella Sorry ha preceduto il comizio del padre di John, nonchè padre di Lapo, nonchè nonno di Oceano e Leone, nonchè figlio di Kmer della tribù Starr. L'ospite è stato gentile e ci ha rilasciato il testo del suo discorso, che riportiamo qui di seguito:

"Ungaretti
Svevo
Joyce (che conversava con Svevo in dialetto triestino)
Saba
Dante
Moravia
Moravia
Moravia
Nabokov
Cechov
Dostoevskij
Tolstoj
- domanda di quello che sta seduto qui appisolato (Salamini ndr) e non ride come l'altra che s'alliscia i capelli (Sorry ndr)
Woolf
Raffaello
Antonello da Messina
Piero della Francesca (da Sansepolcro)
Kundera
Rapajic
Carcasi
Valerio
Melissa P."

L'elenco telefonico si è poi concluso con una interessante domanda del pubblico: "perchè ha intitolato il suo romanzo 'Nonna Carla' e non 'Mamma Carla'?"
Risposta di Elkann: "Zoff, Cuccureddu, Furino, Gentile, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti, Bettega."

T.Tomas


mercoledì 14 aprile 2010

Esce ad aprile

E accadde. Come vedere la cometa di Halley, anzi no, come annullare er go' de Turone, anzi nemmeno, come invitare a cena la Sorry e scoprire che ha lo spessore, non solo intellettuale, di uno Swiffer, il calore dai termosifoni dell'Aula a Vetri uscì. Ad aprile. Ieri mattina, durante la lezione di Colonialismo Vulvurale, il primo stupore generale si mischiava subito al successivo senso di fastidio, lo stesso di chi scarta il cervello di Gasparri e rimane deluso per non averci trovato una Winx. Mentre infatti i pinguini erasmus abbandonavano sconsolati i primi banchi e alcuni studenti si stringevano attorno al termosifone accarezzandolo, parlandogli e chiamandolo finalmente per nome dopo il lungo coma, "come minchia si fa...?" ripeteva sibilando il professor Salamini, uomo distinto, con moglie, figlio in arrivo, ritenuto dai suoi migliori amici incapace di esternazioni impulsive che prevedano meno di una proposizione principale, tre subordinate, una per grado, e minimo due coordinate. "come minchia si fa...a mettere la maglietta della salute sbagliata?" ha mormorato il docente, inorridito per la scelta di una canottiera semplice senza rinforzi ascellari in silicio, inadatta al caldo soffocante dell'Aula a Vetri di ieri.
Oltre alle ascelle di Salamini, si sono registrate altre 16 esondazioni nell'arco di soli trenta minuti e tutti si sono interrogati sui responsabili, sui colpevoli che non solo hanno impedito il regolare svolgimento delle lezioni, ma hanno anche costretto la protezione civile a intervenire con la massima urgenza.
Un programma televisivo svizzero ha provato a far luce sull'accaduto, raccogliendo tre dichiarazioni che, rilasciate in tempi non sospetti e rilette ora, sono rivelatrici dei veri motivi del tempismo bulgaro con cui sono stati accesi i nostri termosifoni.
- "a Giugno ci sono i mondiali in Sudafrica, bisogna entrare in clima." (Giancarlo Abete, 6/3)
- "l'ostensione della Sindone scalderà i cuori di tutti." (Ringo Starr 11/4)
- "hic sunt leones" (anonimo juventino prima di Udinese-Juventus)
I termosifoni sono stati quindi accesi, secondo il ragionamento della tv svizzera, a causa delle basse capacità interpretative del personale della Sapienza e non per un ritardo rispetto ai normali tempi di accensione. Scagionato dunque Paolo Gambeffa il quale, secondo i più maligni, durante una lezione di ottobre cui si presentò senza aver fatto colazione, sradicò un cavo gommoso vagamente simile a un bastoncino di liquirizia, ingurgitandolo e rendendo inservibile il calorifero.
Gli esondanti sono ad ogni modo salvi e in salute, trasferiti in laboratorio per normali accertamenti.
T. Tomas