
Il 18 marzo scorso, un anonimo giovedì di fine inverno, è accorso a far visita a noi studenti di "screditoria & tortura" il vicedirettore napoletano del tg1 Gennaro Sangiuliano, nella sua doppia veste di giornalista semi-libero e controfigura di Minzolini per le scene più pericolose (come quando recita i suoi editoriali).
Nell'incontro col Vice la prima cosa balzata subito agli occhi di noi studenti è stata la sua assenza. Eh si, perché il Vice si è materializzato con circa un'ora di ritardo rispetto all'orario stabilito. Un ingorgo di luoghi comuni e simpatiche allusioni ai napoletani l'aveva infatti tenuto bloccato sulla Salaria per almeno mezz'ora. Nell'atto di presentarsi, il Vice ha poi spiegato di aver fatto tardi perché è vicedirettore del tg1. Un comitato di studiosi del Cern di Ginevra è al lavoro per rilevare il senso implicito di questa frase.
L'incontro col Vice ha avuto come tema di partenza il racconto della vita di Giuseppe Prezzolini: "anarchico-conservatore", giornalista, editore, combattente durante la prima guerra mondiale, e poi scrittore, insegnante alla Columbia University di New York senza aver conseguito né laurea né diploma. Insomma una figura professionale e intellettuale per certi versi molto simile a quelle dei capofila dell'odierno giornalismo italiano..
Passando poi a riflettere dei tempi moderni, il nostro Vice ha ricordato un po', a noi giovani studenti dell'informazione, le grandi motivazioni per cui dovremmo impegnarci a diventare affermati giornalisti.
Innanzitutto la libertà di assoggettarsi alle direttive del primo politico che passa, fosse anche il più anonimo consigliere comunale.
La possibilità di ricevere bonus di ricarica grazie ai tanti sms a scopo pubblicitario inviati personalmente dai principali esponenti della classe dirigente italiana.
La fortuna di poter partecipare alla lavorazione di prodotti di cui non si condivide né la forma né il contenuto.
Il vantaggio costituito dall'obbligo di dover mettere da parte qualsiasi parere che sia discorde da quello del tuo datore di lavoro.
Infine la grande maturità che si acquisisce nel confronto con tanti aspiranti giornalisti in un mondo espressamente regolato da raccomandazioni e leccaculismi vari.
Dopo l'incontro con Sangiuliano la segreteria della facoltà di Lettere ha registrato l'abbandono al nostro corso di studi da parte di 20 iscritti: 12, tra ragazzi e ragazze, si son trasferiti ad Ingegneria e Matematica; altri 6 studenti hanno deciso di dedicarsi alla ricerca del "santo Graal"; ancora un ragazzo e una ragazza, innamorati, hanno tristemente optato per il suicidio, abbracciati in un rogo di carta stampata (e curiosamente proprio quel giorno "Libero" ha registrato un record di vendite).
Prima della chiusura il Vice ha inoltre ricordato che possiamo contare come ulteriore risorsa sui progetti Erasmus, sia come strumento per importare dall'estero dei portatori sani di esperienze sociali positive, sia come possibilità di esplicare al meglio le nostre potenzialità in altri contesti culturali.
Ma neanche era arrivato al punto finale, che molti dei presenti s'eran già avviati per l'Olanda. A piedi..
Tomas T.