
Colleghi, Colluoghi, Collaghi,
In virtù della nostra formazione squisitamente giornalistica abbiamo pensato di ideare questo spazio, per nulla democratico, per permettervi di non sentirvi più soli. Vogliamo che si sappia che siamo stati costretti: noi non volevamo, abbiamo resistito, abbiamo tarpato le ali alla nostra anima corrosiva e dissacrante per un semestre intiero, ma il momento si è imposto nella sua forma più brutalmente intrusiva e petulante. Faremo quindi di tutto per screditare loro, e la loro supposta idea d'essere al passo coi tempi; per screditare voi, che ancora supponete che questo corso di laurea abbia un senso; per screditare noi, e la nostra supposta.
Cari amici, ciò che stiamo facendo non è sbagliato, ma semplicemente inutile e dannoso. Siamo ostaggi di figure mitologiche: esse, metà professori e metà comunicatori, assumono il peggio di entrambe le figure, conducendoci nel loro privato mondo di storture lessicali, inadeguatezze teoriche e integralismi da "guerra fredda".
Per rispetto ai nostri professori delle medie, precursori di insegnamenti ancestrali e sussidiari, noi ci ribelliamo ai minuti sprecati sulla regola delle 5 V (veni, vidi, vici, vattimo, veltroni), ci opponiamo all'estenuante enunciazione dei valori-notizia (si, l'abbiam capito che Berlusconi è più importante di tutte le nostre vite messe assieme!), e alla devoluzione gratuita di sfiga al solo populistico scopo di attirare l'attenzione e racimolare qualche spicciolo pietoso di risata.
A domani,
Tomas.